Ecommerce: cos'è, come aprirlo e gestirlo (guida 2025)
Creare un sito e-commerce e gestirlo quotidianamente è una bellissima sfida, consente di apprendere aspetti pratici sul campo, difficilmente desumibili da un master in gestione d’impresa o da un corso di business. Ma vendere prodotti online è anche difficile, e spesso ci si trova a commettere errori facilmente evitabili.
In questo articolo vedrai in dettaglio tutto ciò che devi sapere sui siti ecommerce: la definizione, le diverse tipologie, la normativa di riferimento e le tecniche di marketing. Infine, scoprirai come aprire e gestire un ecommerce e i dieci consigli più importanti per iniziare.
Che cos'è un ecommerce? Significato e definizione
Ecommerce (spesso scritto anche e-commerce, eCommerce o "e commerce") è l’abbreviazione di "electronic commerce", in italiano commercio elettronico, una pratica commerciale che mette in contatto commercianti e acquirenti e permette l'acquisto di beni e/o servizi tramite internet.
Le transazioni per acquistare in modalità ecommerce vengono effettuate su un negozio online, un'app mobile o altri canali di vendita come social network, marketplace, piattaforme ecommerce, siti di affiliazione, siti di compravendita e altro ancora.
Il significato del termine si è evoluto nel tempo: alla sua nascita alla fine degli anni '70 indicava le transazioni commerciali elettroniche (come fatture e ordini), oggi include tutto l'insieme delle transazioni tra domanda e offerta che avvengono online.
Secondo Osservatori.net, il fatturato ecommerce in Italia nel 2023 ha raggiunto un valore totale di 54,2 miliardi di euro, con una crescita del 13% sul 2022.
Realizzazione di siti ecommerce: funzionamento e normativa
Il significato di ecommerce, però, non si esaurisce con la transazione, ma coinvolge tutte le fasi della relazione tra acquirente e venditore online, quali strategie di marketing, il posizionamento sui motori di ricerca del sito web, lo scambio di informazioni legate alla vendita, il servizio clienti, e altro ancora.
La prima definizione normativa dell'ecommerce in Italia risale al 1997, ma le basi normative tuttora valide sono state fissate con il Decreto Legislativo 70/2003, volto a promuovere la libera circolazione dei servizi della società dell’informazione, tra cui il commercio elettronico.
Il decreto contiene norme a garanzia dell'acquirente come:
- le specifiche sulla modalità di conclusione del contratto e l’inoltro dell’ordine;
- l'obbligo per il venditore di emettere la ricevuta dell’ordine contenente un riepilogo delle condizioni generali di vendita applicabili al contratto;
- una serie di informazioni relative al bene o servizio, al prezzo, ai metodi di pagamento, al diritto di recesso, ai costi di consegna e ai tributi applicabili.

Tipologie di commercio elettronico:
Esistono molteplici tipologie di ecommerce, anche se si tende a farle ricadere tutte sotto questo termine ombrello.
La prima distinzione riguarda:
- Ecommerce diretto: l'acquisto e lo scambio di beni/servizi avviene interamente online, essendo il bene/servizio di natura digitale e non fisica (esempi: videocorsi, guide digitali, infoprodotti, ecc). Le cose da vendere diverse dai prodotti fisici sono moltissime, non c’è che l’imbarazzo della scelta;
- Ecommerce indiretto: l'acquisto del bene/servizio avviene online ma lo scambio è effettuato offline, tramite la consegna o la spedizione tradizionale del bene fisico o del servizio reso in presenza.
Si tratta di due tipologie di ecommerce molto diverse, ma comprese sotto la denominazione di commercio elettronico.
Un'altra distinzione è quella legata alle parti coinvolte. Esistono perciò diversi business model:
- Business to Business (B2B);
- Business to Consumer (B2C) e Consumer to Business (C2B);
- Business to Employee e Employee to Business (B2E - E2B);
- Business to Government e Government to Business (B2G - G2B), più frequentemente conosciuto come Business to Administration (B2A) - ad esempio sistemi di pagamento elettronico come PagoPA;
- Consumer to Consumer (С2C), ad esempio nei marketplace e nelle aste online;
- Citizen to Government e Government to Citizen (C2G - G2C), noto anche come Consumer to Administration (C2A);
- Government to Government (G2G);
- Peer to Peer (P2P).
È chiaro che la tipologia più frequentemente indicata con il termine ecommerce è quella B2C, anche detto storefront model.
Lo storefront model è il modello principale di transazioni e relazioni commerciali tra imprese e consumatori finali, e prevede un negozio virtuale in cui il cliente può acquistare direttamente un bene/servizio senza necessità di interazione fisica.
Per la transazione si utilizzano carrelli elettronici e servizi di pagamento online, resi sicuri grazie a livelli di crittografia elevati (i due protocolli principali sono il Transport Layer Security - SSL/TLS - e il Secure Electronic Transaction - SET).

I vantaggi delle attività ecommerce
Gestire un’attività ecommerce ha i suoi vantaggi. Questo modello di business non solo ti consente di avviare un’attività rapidamente, ma ti offre l’accesso a un bacino globale di potenziali clienti che cercano un modo pratico per comprare il tuo prodotto e interagire con il tuo brand.
Modalità di acquisto pratica per i consumatori
Un ecommerce permette ai clienti di acquistare ovunque si trovino, da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento, senza la necessità di recarsi fisicamente in un negozio. I potenziali clienti possono conoscere il tuo brand più facilmente, anche da un altro paese, e confrontare prodotti, funzionalità e prezzi in pochi minuti.
Grazie alla grande varietà di opzioni di pagamento offerte dall’ecommerce, gli acquisti online sono ancora più pratici.
Maggiore portata e accesso a nuovi mercati
Un’attività ecommerce può raggiungere un pubblico più ampio rispetto a un singolo negozio fisico. Con un negozio ecommerce, le aziende possono vendere i loro prodotti a clienti in tutto il mondo, senza necessariamente contare su un luogo fisico in ciascuna sede. I corrieri partner e le aziende di logistica sono il tuo punto di collegamento, portando gli ordini online in ogni parte del mondo.
Costi di avviamento e operativi
Le attività ecommerce spesso devono affrontare costi di gestione inferiori rispetto ai negozi fisici tradizionali. È possibile gestire un’attività ecommerce da qualunque posto, compreso un home office. Anche se i titolari delle nuove attività devono comunque fare un investimento economico per l’inventario e per mantenere un sito web e un dominio, spesso non devono preoccuparsi di pagare l’affitto, le utenze e affrontare altri costi di avviamento elevati. Alcuni modelli di business ecommerce, come il dropshipping o il print on demand non necessitano di un inventario e possono richiedere costi di avviamento e di gestione decisamente abbordabili.
Come gestire un ecommerce di successo: conclusioni
L'avvio e la gestione di un ecommerce richiedono una pianificazione attenta, una solida comprensione del mercato di riferimento e un impegno costante.
La value proposition è certamente alla base del successo di uno store online ma tutti gli elementi che hai visto contribuiscono al successo di un progetto di questo tipo.
Dalla scelta della piattaforma all'ottimizzazione del sito web, dalla gestione dell'inventario alla promozione online, i proprietari di ecommerce devono affrontare sfide complesse. Ma con la giusta strategia, tanta perseveranza e flessibilità alle variazioni del mercato, puoi costruire un business online di successo e aumentare i tuoi margini di profitto.